Primo impatto e suggestione: tieni l'occhio fisso su queste parole e non guardare la copertina del libro. Dai, un po' di autocontrollo.
Posizionati a favore di una webcam o di qualunque altra cosa che possa riprenderti in volto e avvia la registrazione. Fatto? L'aggeggio ti sta riprendendo?
Bene, ora scorri il post verso il basso e guarda la copertina.
Bene, l'espressione facciale che hai appena immortalato testimonia la genialità di ciò che hai visto.
Un gatto su un carro armato, un gatto sui cingoli, un gatto tirato come una pizza affinché aderisca alla superficie di un carro armato. E' inutile, mi sta esplodendo il cervello... UN CARRO-GATTO ARMATO SU CINGOLI!!! Come diavolo gli sarà venuto in mente? Inspiegabile, mi arrendo, spero di non sognare stanotte gatti armati che invadono la mia cucina.
Impulso all'acquisto: compralo.
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Avvertenza: una "recensione a colpo d'occhio" è un rapido e personale giudizio dato sulla base del titolo, della copertina e della sinossi del libro considerato. Molti recensiscono libri senza averli letti, io almeno lo dichiaro.
Self-publishing e letteratura digitale - blog di Rosario Maria Oliveri
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28 luglio 2013
25 luglio 2013
Recensione a colpo d'occhio: Voglio Urlare, di Monica Marghetti
Nuovo libro capitato sotto il mio sguardo, nuova recensione a colpo d'occhio.
Primo impatto: l'urlare del titolo ha un pregio, richiama alla mente un'esperienza radicata fin dalla nascita in ciascuno di noi. Non siamo, va detto, all'altezza dei migliori titoli in tema di urli, come il disturbante I Have No Mouth, and I Must Scream di Ellison, ma la scelta è valida e centra l'obiettivo di attirare l'attenzione. La copertina è meno interessante, una composizione fotografica realizzata presumibilmente da un grafico non professionista.
Suggestione: urlare è una necessità psicologica ma anche fisica, un concetto immediato per il lettore. Tutti noi ci siamo detti, almeno una volta nella vita, voglio urlare, il titolo porta quindi alla mente un ventaglio di stati d'animo come frustrazione, desiderio, aggressività, felicità, rabbia. Purtroppo l'efficacia evocativa del titolo è fiaccata dalla copertina e abbattuta dalla sinossi, che riporto integralmente per commentarla.
Impulso all'acquisto: nullo, il titolo è potenzialmente interessante ma viene rovinato dagli altri elementi della presentazione, in particolare da una sinossi priva della capacità di emozionare.
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Avvertenza: una "recensione a colpo d'occhio" è un rapido e personale giudizio dato sulla base del titolo, della copertina e della sinossi del libro considerato. Molti recensiscono libri senza averli letti, io almeno lo dichiaro.
Primo impatto: l'urlare del titolo ha un pregio, richiama alla mente un'esperienza radicata fin dalla nascita in ciascuno di noi. Non siamo, va detto, all'altezza dei migliori titoli in tema di urli, come il disturbante I Have No Mouth, and I Must Scream di Ellison, ma la scelta è valida e centra l'obiettivo di attirare l'attenzione. La copertina è meno interessante, una composizione fotografica realizzata presumibilmente da un grafico non professionista.
Suggestione: urlare è una necessità psicologica ma anche fisica, un concetto immediato per il lettore. Tutti noi ci siamo detti, almeno una volta nella vita, voglio urlare, il titolo porta quindi alla mente un ventaglio di stati d'animo come frustrazione, desiderio, aggressività, felicità, rabbia. Purtroppo l'efficacia evocativa del titolo è fiaccata dalla copertina e abbattuta dalla sinossi, che riporto integralmente per commentarla.
L'opera "VOGLIO URLARE" è senza dubbio una novità nel campo editoriale contemporaneo. Gli albori di una nuova forma letteraria. Uno stile moderno, semplice, fuori dagli schemi e dagli stereotipi dell'editoria convenzionale. Un libro autobiografico che con la sua impostazione asciutta e scorrevole, coinvolge il lettore in un turbine di emozioni e un coacervo di sentimenti buoni. Le sue pagine sono impregnate di emozioni forti e tanta sofferenza umana che aiutano il lettore a riflettere sui valori veri della vita, tutte descritte con grande dignità e in maniera puntuale, senza giri di parole, dalla scrittrice. Non da trascurare: lo spessore umano dell'autrice che, con il suo genere semplice ed essenziale, riesce a trasmettere in pieno il senso delle parole, delle azioni, coinvolgendo il lettore come se fosse presente e stesse vivendo la scena.Una sinossi neutra, descrittiva, fredda, per un libro che invece si propone di comunicare e suscitare emozioni. Il testo di presentazione annuncia "novità nel campo editoriale" e addirittura "una nuova forma letteraria", due promesse troppo grandi per essere credute sulla fiducia e per di più molto generiche, poiché non chiariscono né suggeriscono in cosa stia la novità. Il seguito non è migliore, costruito con formule abusate come "turbine di emozioni", "coacervo di sentimenti", "emozioni forti", "valori veri", "giri di parole". La caduta finale è il riferimento all'autrice, di cui si parla in termini positivi ma generici, senza vitalità.
Impulso all'acquisto: nullo, il titolo è potenzialmente interessante ma viene rovinato dagli altri elementi della presentazione, in particolare da una sinossi priva della capacità di emozionare.
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Avvertenza: una "recensione a colpo d'occhio" è un rapido e personale giudizio dato sulla base del titolo, della copertina e della sinossi del libro considerato. Molti recensiscono libri senza averli letti, io almeno lo dichiaro.
19 luglio 2013
Recensione a colpo d'occhio: Gli imperfezionisti, di Tom Rachman
Le offerte quotidiane di Amazon saranno spesso oggetto delle mie recensioni a colpo d'occhio, poiché fanno ogni giorno capolino nella mia casella email.
Primo impatto: devo trattenermi per non cliccare su "compra" una frazione di secondo dopo aver letto il titolo. Tutta la forza dell'impatto del libro su di me poggia infatti sul titolo, Gli imperfezionisti, mentre la copertina aggiunge scarso valore all'effetto complessivo.
Suggestione: il termine "imperfezionisti" mette in moto la mia curiosità. Chi saranno mai questi personaggi talmente pregni di imperfezione da meritare un neologismo per definirli? E ancora, tutti i personaggi del libro saranno affetti da imperfezionismo o solo alcuni, condannati a vivere sotto il giudizio di compagni perfetti e perfettini? Butto l'occhio sulla sinossi, che smorza lievemente il mio entusiasmo poiché la storia è ambientata nella redazione di un giornale, soggetto che non è tra i miei preferiti. Tuttavia, elencando personaggi che ben si adattano alle aspettative suscitate dal titolo, la sinossi compie il suo lavoro e mantiene alto l'interesse per il libro.
Impulso all'acquisto: alto, anzi altissimo considerando il forte sconto odierno (19/07/2013).
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Avvertenza: una "recensione a colpo d'occhio" è un rapido e personale giudizio dato sulla base del titolo, della copertina e della sinossi del libro considerato. Molti recensiscono libri senza averli letti, io almeno lo dichiaro.
Primo impatto: devo trattenermi per non cliccare su "compra" una frazione di secondo dopo aver letto il titolo. Tutta la forza dell'impatto del libro su di me poggia infatti sul titolo, Gli imperfezionisti, mentre la copertina aggiunge scarso valore all'effetto complessivo.
Suggestione: il termine "imperfezionisti" mette in moto la mia curiosità. Chi saranno mai questi personaggi talmente pregni di imperfezione da meritare un neologismo per definirli? E ancora, tutti i personaggi del libro saranno affetti da imperfezionismo o solo alcuni, condannati a vivere sotto il giudizio di compagni perfetti e perfettini? Butto l'occhio sulla sinossi, che smorza lievemente il mio entusiasmo poiché la storia è ambientata nella redazione di un giornale, soggetto che non è tra i miei preferiti. Tuttavia, elencando personaggi che ben si adattano alle aspettative suscitate dal titolo, la sinossi compie il suo lavoro e mantiene alto l'interesse per il libro.
Impulso all'acquisto: alto, anzi altissimo considerando il forte sconto odierno (19/07/2013).
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Avvertenza: una "recensione a colpo d'occhio" è un rapido e personale giudizio dato sulla base del titolo, della copertina e della sinossi del libro considerato. Molti recensiscono libri senza averli letti, io almeno lo dichiaro.
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